Parte un po’ lento.
Descrive il ritorno alla città d’origine come un’agonia vissuta dalla protagonista.
E una volta giunta a "casa", noi siamo catapultati in mezzo ad un delitto efferato e alla vita di una cittadina provinciale e campagnola, dove tutti sanno tutto di tutti, che ti lascia un senso di perverso e di cose tenute nascoste e segrete.
Senso che pervade tutto il libro, dall’inizio alla fine.
Finita anche la rilettura de Il Dio del Fiume.
Come sempre, mi è piaciuto molto.
E come sempre mi lascia un po' lì la superiorità di Taita su tutto e tutti.
Effettivamente è un po' troppo, ma alla fine è opera di fantasia perciò perchè non esagerare un po'!
Ho in rilettura Figli del Nilo, terzo della saga egizia, ma secondo ambientato nell'antico Egitto.
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